Può creargli un vantaggio competitivo e, al tempo stesso, ridurre lo spreco alimentare.

Si calcola che 811 milioni di persone al modo vanno a letto affamate ogni notte e che ⅓ di tutto il cibo prodotto per mangiare viene sprecato.

Uno degli obiettivi delle Nazioni Unite è di dimezzare questo spreco entro il 2030.

Lo spreco può avvenire in ogni istante della lunga filiera: dall’inizio, durante la sua produzione/lavorazione (es. aziende agricole), o più tardi, nei ristoranti, supermercati, ecc.

Molte aziende, molte startup sono nate proprio per combatterlo: un esempio su tutti è Too Good to Go, che permette a ristoranti, supermercati, ecc di vendere i prodotti che avrebbero buttato (ad es. prossimi alla scadenza, o con dei piccoli problemi estetici) a prezzi ridotti.

Certo, se già iniziassero a farlo tutti, sicuramente sarebbe un ottimo risultato, ma questo metodo non aiuta direttamente l’azienda nel proprio posizionamento, a creare una community, magari locale, che si rispecchia in questo valore.

Diverso sarebbe se la realtà diffondesse un’app proprietaria, o creerebbe un’area riservata all’interno del proprio sito web, proprio per questo scopo.

In questo caso otterrebbe:

  1. un posizionamento chiaro, dovuto a dei valori da difendere
  2. dati dagli utenti, che potrebbe utilizzare per future azioni, visto che sono già profilati (sa a cosa sono sensibili)
  3. la tanto rincorsa “fidelizzazione”

Piccole azioni, magari molto local, che potrebbero portare vantaggi per chi le attua, ma anche per tutti noi, per il pianeta.