In breve, il racconto si basa sulla storia personale del “nostro” protagonista (professionista, imprenditore, etc.) e di come sia riuscito a passare da una situazione economico-sociale difficile, al successo più sfrenato.

Questa scalata è generalmente innescata dall’utilizzo di un prodotto, o dalla scoperta di un metodo.

Basta che si accede online, per avere centinaia di esempi.

Ovviamente, l’obiettivo del nostro protagonista, è di vendere il prodotto o il metodo, che lo ha aiutato nella trasformazione.

Ma arriviamo alle 3 considerazioni da fare, prima di utilizzare, in una strategia di Personal Branding, questo tipo di narrazione:

  1. Questa comunicazione tende ad attirare consumatori con capacità di spesa medio-bassa, perché quelli con un potere di acquisto elevato, tendono ad essere diffidenti.
  2. Proprio per la considerazione precedente, tale approccio obbliga, chi lo adotta, a concentrarsi su volumi di vendite importanti. Non che sia sbagliato, ma è molto faticoso trovare sempre nuovi canali e soluzioni, per raggiungere costantemente nuovi clienti
  3. Indipendentemente dal loro potere di acquisto, tutte le persone sono molto più attratte dai contenuti di valore, dall’esperienza e dalle conoscenze del professionista o del manager, dai suoi valori, dalla sua moralità e dai risultati (concreti) che ha fatto raggiungere ai suoi clienti.

Se un tuo cliente è davvero passato “dagli stracci alla ricchezza” e ti chiede un progetto di Personal Branding, prima di basare tutta la narrazione su questa “scalata”, consigliagli di creare un ecosistema di valori più ampio attorno alla sua figura.

Ovviamente, questa trasformazione non dovrà essere nascosta, può davvero stimolare la curiosità dei suoi consumatori, ma suggeriscigli di farla “entrare” nella strategia con garbo, con eleganza.