Prima di scoprirle però, partiamo dall’inizio e vediamo qual era la promessa sulla quale è nato il Web:
“Dare a tutte le persone l’accesso alle migliori informazioni, in qualsiasi momento”.
E per i Social?
La promessa è stata: “Consentire alle persone di ricostruire relazioni, ritrovare amici perduti e fare nuove amicizie”.
Questi impegni sono stati, in un qualche modo, rispettati, ma nessuno può mettere in dubbio che si siano verificati anche dei fenomeni negativi, non inizialmente prevedibili.
Degli esempi?
- La Circolazione di fake news, che possono fomentare l’odio, la disinformazione, la violenza e così via
- La Privacy, che non sempre è rispettata
- La creazione di “gabbie” ideologiche ad personam, che alimentano e confermano sempre e solo un unico punto di vista, negando la possibilità all’utente di confrontarsi con altre idee e perciò di evolversi.
Ma questi sono 3 esempi di risultati negativi e tangibili, che noi tutti vediamo giornalmente, ma da dove nascono?
Il sociologo Robert Merton, nel suo saggio sull’American Sociological Review del 1936, individua le 5 cause principali, che generano delle conseguenze indesiderate, in relazione a delle azioni sociali.
In questo post prendiamo le prime 4, quelle con un nesso più evidente con il marketing digitale.
Anche se datate, sono perfettamente calzanti ancora oggi:
- Ignoranza sui possibili effetti di un’azione.
- Errori durante l’analisi del problema, dovuti all’incapacità di confrontare i dati in modo inconfutabile e oggettivo, o di farlo con informazioni passate e perciò non più applicabili al presente.
- Perseguire interessi immediati, anziché a lungo termine.
- Valori di base che non possono esser messi in discussione. Infatti, delle possibili conseguenze potrebbero essere ignorate, quando un’azione si attiene a dei valori fondamentali, che l’intera società reputa “sensati”.
Nei prossimi articoli entrerò nel dettaglio di ogni singola “causa”, collegandole al marketing sul web.