Prendiamo ad esempio un’azienda, impegnata nel difendere il valore della sostenibilità.

Questa azienda potrebbe aumentare il riciclo dei suoi consumatori, rendendo “visibile” la trasformazione dei vecchi materiali, in nuovi prodotti.

Tutti noi abbiamo ben chiaro cosa significa (teoricamente) “riciclare”, ma difficilmente pensiamo (tangibilmente) al processo, al risultato finale e ai nuovi utilizzi del prodotto creato.

Invece, quando le aziende spingono i consumatori a pensare alla “nuova vita” offerta ad un rifiuto, loro sono molto più ispirati e spronati ad agire.

Un esempio interessante è: https://lnkd.in/dDQexMax

Vi riporto anche quest’altro esperimento.

Dei ricercatori hanno chiesto a degli appassionati di sport, durante una partita, di riciclare bottiglie e lattine.

Li hanno anche ulteriormente informati, che i materiali sarebbero stati trasformati in altri prodotti, come nuove lattine, biciclette e vestiti.

Invece, ad un altro gruppo di persone, è stato semplicemente chiesto di riciclare le bottiglie e le lattine, senza dare altre informazioni.

Risultati?

I tassi di riciclo sono stati:

  • 49,2% per il gruppo più informato
  • 23,8% per il gruppo meno informato.

Una differenza più che doppia.

Il digitale offre degli strumenti e degli approcci molto efficaci in questo senso, velocemente me ne vengono in mente 3:

  1. Infografiche
  2. Video interattivi
  3. Web series, magari partecipate da opinion leader di settore

Ma la lista potrebbe essere molto più lunga e molte azioni potrebbero essere attivate simultaneamente, così da contribuire, sinergicamente, al raggiungimento del risultato desiderato.